Per inquadrare la storia più recente della attuale parrocchia di S. Andrea è importante ricordare che a metà degli anni ’50 Sant’Andrea era una frazioncina di 400 abitanti. C'era Ca' De Bosio e l’area che va dalla chiesa vecchia verso Bovezzo, che allora si chiamava Artignago.
La Parrocchia era la Pieve (la chiesa parrocchiale di S. Antonino) con una giurisdizione ecclesiale molto ampia, che andava all'incirca da Cogozzo alla Stocchetta, comprendendo le parrocchie di S.Vigilio, di Collebeato, di Bovezzo e della Stocchetta stessa, nonché gli oratori di S. Rocco, di S. Giulia di Costorio e di S. Andrea. I sacerdoti che vi operavano come curati, rappresentavano a tutti gli effetti la Pieve.
Questo estesissimo territorio, comunque, si andò smembrando fin dal 1400 con la formazione di parrocchie autonome a Villa Carcina, Collebeato ecc. Bovezzo si staccò nel 1480 e nel sec. XVII tentarono di rendersi indipendenti Costorio, S. Andrea e la chiesa della Stocchetta.
Bisognerà però arrivare al 1860 perché la Chiesa della Stocchetta diventi, per prima, parrocchia e al 1962 perché lo diventi quella di S. Andrea. Il boom edilizio di Concesio e di S. Andrea si avrà infatti solo dal 1963 in poi.
Per la precisione, la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo venne istituita nel 1961, ma ufficialmente riconosciuta tale con apposito decreto, nel 1962.
Il primo parroco di Sant’Andrea è stato Don Marco Belleri, che giunse a Concesio nel 1955 in qualità di curato della Pieve e che vi restò per 36 anni contribuendo in maniera fondamentale alla nascita della nuova parrocchia e alla realizzazione delle prime strutture oratoriali che tuttora esistono.
L'attività di sviluppo dell'oratorio proseguì intensamente per tutti gli anni ’60 grazie alla disponibilità di un gruppo di famiglie, in collaborazione con il primo curato Don Franco Cavalli.
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Estratto dell’intervista a
Don Marco Belleri dal bollettino
parrocchiale del 17.06.2000
Io sono arrivato a Concesio nel giugno del 1955 […] i1 Vescovo mi aveva detto: "E' una frazione che deve avere uno sviluppo e tu devi prepararla per farla diventare Parrocchia". Ho fatto 5 anni a S.Andrea, però come curato della Pieve, cioè rappresentavo la Pieve a S.Andrea […] e ci sono rimasto per 36 anni.
Visto che la popolazione lentamente cresceva, ho preparato tutto quello che serviva per la creazione della parrocchia, aiutato molto dal povero don Bosio che era parroco alla Pieve. Lui è stato molto contento di questo lavoro: io avevo il "Galletto" andavo su e giù dalla Pieve a S.Andrea. Allora si celebravamo una sola Messa a S.Andrea perché si celebrava e predicava alla Pieve.
Approfondimenti a pag 15 bollettino
Per costituire la frazione come Parrocchia bisognava delimitare i confini e fare alcune pratiche. Occorreva depositare in Curia una certa cifra (1.700.000 lire) cifra che allora era impossibile mettere insieme. Per cui sono andato da alcune persone che mi hanno aiutato e ho fatto questo deposito in Curia.
Per ricordare l'erezione della Parrocchia ho istituito la festa delle 40 ore, tre giorni di preghiera e di adorazione eucaristica, all'inizio dell'attività parrocchiale, la terza domenica di settembre.
Abbiamo poi cercato di realizzare le strutture. Io ho lavorato tanto per costruire un momentino il campo sportivo ed era nella stessa posizione dove è adesso, dove prima c'era un vigneto. La ditta "Salvi Strade" la domenica mi prestava gratuitamente le macchine, le ruspe e così abbiamo levato tutto e fatto il campo come è adesso, lasciando la collinetta perché ci fosse un po' di verde. Io davo da mangiare e da dormire a due operai, uno era di Castenedolo e l'altro era un trentino. Venivano a casa mia in una stanza con due lettini il sabato e la domenica a spianare e sterrare tutto per preparare il terreno. Allora la Chiesa era quella che era, ma bastava perché eravamo in pochi e la mia casa era quella che c'è ancora adesso. Dietro, dove abita il curato, c'era una stalla e un fienile, che era la parte rustica. Aggiustata e messa a posto abbiamo realizzato gli spazi che ci sono anche adesso. La casa era di proprietà della Parrocchia della Pieve e quando S.Andrea si è staccata, la Pieve gliel'ha ceduta. Quindi ho fatto la casa del curato e il barettino, poi abbiamo fatto il campo da tennis, gli spogliatoi, come sono ancora adesso, il campo di bocce e l'ACLI. Abbiamo lavorato, costruito, fatto, mi hanno aiutato molto, come imprenditori, i Fiorini di Campagnola.
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