LA CHIESETTA DELLA MADONNINA DEL TRONTO

 

La chiesetta (circa 30 posti a sedere), definita anche Tempietto o santuario, posta alla confluenza di Via Camerate con Via Carrobbio, è così descritta da Mons. Antonio Fappani maggior studioso della storia locale:

"II santuario di S. Maria del Tronto non è di recente origine. Un capitello o santellina esisteva fin dal XVI-XVII secolo e probabilmente era dedicato alla Madonna delle Grazie di cui anche la pala attuale sembra una variazione".

Agli inizi del 1700 sorse il primo santuarietto: "vi si ritrova un'immagine della B.V.M. posta sopra di un capitello dove hora si è fabbricata una honorata Capelletta chiamata la Madona del Tronto, dove concorron qualche elemosine".

A dare nuovo slancio alla devozione già viva alla Madonna del Tronto, fu una segnalatissima grazia concessa dalla Vergine ad un povero ragazzetto muto e sordo. "Sorpreso da un furioso temporale, il ragazzetto si è rifugiato sotto una bella pianta di romilia per ripararsi dalla dirotta pioggia. Rigonfiato oltre misura il Tronto, tracimava furiosamente minacciando di travolgere il malcapitato. Il ragazzetto levò certo in cuor suo una preghiera ed ecco fra i rami della romiglia apparirgli una visione: una bella e maestosa signora con in braccio un bambino che, rivolgendogli la parola, lo rassicurò che era salvo ed aggiunse che voleva che Le fosse eretta in quel luogo una cappella. Il ragazzo corse a casa e, con meraviglia somma dei familiari sentendolo parlare, manifestò loro il desiderio della Madonna".

Se c'è un fondamento storico al miracoloso salvataggio del ragazzetto muto, potremmo collocarlo pressapoco nel 1757 perché proprio in quell’anno ci fu una alluvione disastrosa per tutta la Valle Trompia: il "31 agosto venne sì grande il fiume Mella che rovinò tutti gli edifizi. In tutta la Val Trompia si rovinarono 19 fucine, pure distrusse tutti i ponti e strade e fondi. La Signoria di Venezia condonò alla Valle per cinque anni le pubbliche gravezze (= tasse)".

 

 

 

 

 

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Una vecchia foto con la "Madonna del Tronto" e la passerella in legno. Proprio nel letto del Tronto trovavano posto molti venditori della fiera di S. Andrea.

Presto la Famiglia Bertelli, proprietaria del terreno sul quale il fatto era accaduto, eresse la cappella in bello stile neoclassico che adornò con un dipinto riproducente la Madonna col Bambino, di fattura artigiana e popolaresca.

La cappella passò alla famiglia Cossina e, con testamento del 30 novembre 1952, Maddalena Cossina lasciava la Cappella alla Parrocchia di Concesio.

L'unica descrizione antica (è del 1703) finora trovata sul tempietto è a firma di Giacomo Anselmino: "II sig. Giuseppe Cossina nel suo ultimo testamento (lascia scritto) che quanto rimane della Beata Maria Vergine detta dal popolo del Tronto venga trasferito alla chiesa del Ponte per terminare la veste dorata e il dipinto a somiglianza del marmo (...)".

A questa immagine benedetta, accorrono soprattutto le donne in attesa della maternità e desiderose di nutrire da sé i loro piccoli e perciò è chiamata la Madonna del latte. Latte che sarebbe addirittura venuto ad un uomo che rideva di questa devozione!

 

 

 

All'immagine, come ricordò Papa Paolo VI, "fu devotissima la madre sua, Giuditta Alghisi Montini".  

Estratto dell’intervista a
Don Marco Belleri dal bollettino
parrocchiale del 17.06.2000

[La mamma di Paolo VI, che era di Verolavecchia, quando veniva a Concesio e aspettava Paolo VI veniva tutte le mattine a fare devozioni alla chiesetta che veniva anche chiamata Madonna del latte perché era protettrice delle mamme che aspettavano i bambini. Mi ricordo che la prima cosa che mi ha chiesto Paolo VI, nell’udienza, appena fatto Papa, “c’è ancora la chiesetta del Tronto?”, perché erano molto affezionati sia la mamma che lui alla “Madonnina”. E’ sempre stato un punto di richiamo per la nostra gente].

 

Due Quadri della Via Crucis Antica

 

 

     

Il letto prosciugato del Torrente Tronto

Il Tronto e le sue
pericolose vicende

 
   

Questo piccolo santuario è stato meta di pellegrinaggio organizzato l'11.05.2008 dal Movimento Apostolico Sordi della Diocesi di Vicenza e coinvolgente i membri di "Ascolto Amico" una nuova comunità che la Congregazione delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza ha formato nel 24 settembre 2003 per rafforzare la pastorale dei Sordi a Marola di Torri di Quartesolo (Vicenza).

La comunità Ascolto amico ha la sua radice nel cuore della Congregazione nata dal grande amore del sacerdote, oggi, beato Giovanni Antonio Farina, fondatore, innamorato nella sua pastoralità di tanti bambini poveri e abbandonati.

Il gruppo vicentino, dopo essere stato accolto dalla comunità parrocchiale con la partecipazione alla messa delle 9.30 presso la chiesa di Sant'Andrea, è stato accompagnato da una guida locale nella piccola chiesetta per conoscere nel dettaglio la storia del ragazzino sordomuto miracolato dalla Madonna.

In considerazione della particolare devozione che Papa Paolo VI aveva per la chiesetta della Madonnina del Tronto, la tappa successiva del pellegrinaggio è stata la visita al fonte battesimale di Papa Paolo VI presso la chiesa della Pieve, alla casa natale del Papa e al Presepe permanente di San Vigilio a lui dedicato.

 

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Altre fotografie della Chiesetta nell'album fotografico in Facebook    
     
   

Benedizione nuova campana (8-02-2010)

Articolo tratto dal Bollettino Pasqua 2010


 
 

La vecchia campana

   
 

Donata alle Suore Missionarie della Consolata
per la Missione di Montepuez in Mozambico.

"Recuperare” il suono di una campana assume un significato più che simbolico: esprime la volontà di valorizzarne quel ruolo spirituale e culturale che il documento della Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa di seguito richiama ed approfondisce:
CAMPANE E CAMPANILI NEL SEGNO DELLA «SANTA CONVOCAZIONE».
IL RECUPERO DI PRESENZA RELIGIOSA NEL TERRITORIO CIVILE

 

 
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