LE ORIGINI

rielaborazione dei testi tratti dal bollettino 17.06.2000 numero speciale per il 10° anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale di Sant'Andrea (per i nomi degli autori e per i ringraziamenti riferirsi all'ultima pagina del bollettino)

La frazione di Sant'Andrea

La frazione di S.Andrea, attuale frazione a sud-est di Concesio, anticamente era chiamata Artignago (o Antignago) ed era composta da una piccola comunità, concentrata in "grappoli" di abitazioni che ruotavano intorno alle cascine che raccoglievano i massari addetti ai vigneti, ai campi di grano o ai frutteti. La frazione di Cà de Bosio era nel passato la zona a più alta densità di abitanti ed era ben distinta dal nucleo di Artignago nel quale perciò, oltre all’abitazione dell'antica famiglia Balucanti (attuale villa Masetti Zannini) non vi erano altri edifici di rilievo se non l’antica chiesetta di Sant’Andrea attorno alla quale si concentrava la vita religiosa e sociale del tempo.

La zona era ricca di sorgenti e paludosa tanto che nel corso dei secoli la Pieve e il Comune di Concesio operarono vaste bonifiche per rendere più estesa la superficie coltivabile, specie nella zona oggi detta Monticello, con l'incanalamento delle acque del Tronto (dal latino torrens=torrente) e la costruzione della Serioletta. Proprio da questo contesto idro-geologico ha probabilmente origine il culto di Sant’Andrea e della chiesetta a lui dedicata.

Il culto di S. Andrea, pescatore della Galilea è il culto dei pescatori, dei barcaioli, e si trova sempre in rapporto con le acque delle fonti, dei torrenti, dei fiumi, dei laghi. (...) Anche a Antignago, come altrove, il culto di S.Andrea è in rapporto col vicino torrente, il Tronto e con le famose acque ferruginose e magnesiache che scaturiscono ai piedi del monte Palosso (il nome è contrazione di paludoso). (vedere approfondimento pag. 2 bollettino)

L'antica Chiesetta e la vita religiosa

La vita religiosa di Sant’Andrea dunque si sviluppò intorno all’omonima chiesetta di campagna. E’ difficile stabilire la data di edificazione dell’antica chiesa di Sant’Andrea. La struttura molto semplice e la sua posizione sotto il livello stradale la farebbero risalire al XV secolo, ma alcuni studiosi ritengono che sia stata edificata sull’area quadrata di una precedente e più piccola chiesa del XIV secolo definibile come un tempietto campestre eretto in seguito alle frequenti pestilenze che al tempo decimavano i paesi. Un episodio che incise fortemente sulla realtà sociale dell'epoca fu certamente la peste del 1629-31 che colpì fortemente la zona, tanto che la popolazione ne uscì pressoché dimezzata. Altre catastrofi sicuramente seguirono e precedettero questa epidemia e, tra queste, va ricordata quella del 1510 che forse fu all'origine della scelta di affrescare il tempietto di S.Andrea con i santi che tradizionalmente proteggono nelle epidemie di peste: S.Rocco e S.Sebastiano.

Chiesa Antica     (chiesa antica: approfondimenti storici e artistici)

Legata alla disponibilità del clero (o all'eventuale lascito di qualche abitante della vicinia) fu la celebrazione delle Messe nel tempietto. Nel 1573 si annota che la messa viene celebrata solo il giorno di Sant'Andrea e ogni tanto, per pura devozione. Nel 1634 la S.Messa venne celebrata quotidianamente. Nel 1648 il cappellano Comini celebrò ogni giorno (con un reddito di 70 scudi circa derivante da numerosi lasciti), ma tale frequenza variava nel corso dei decenni, probabilmente legata anche al numero di abitanti o di massari che abitavano la zona. La chiesetta diventava anche un luogo di socializzazione e di acculturazione, dove il sacerdote spesso si trovava a dover erudire gli abitanti più giovani. Un episodio significativo per la storia locale fu la richiesta di diritto assoluto sulla chiesa di S. Andrea pretesa dalla vicinia di Artignago. Con sentenza emanata dal vescovo Gradenigo il 5 maggio 1691, confermata dal Nunzio di Venezia mons. Venturini, la vicinia della contrada ne fu esclusa, restando la chiesa "in libera potestà dell'arciprete della Pieve". (vedere approfondimento pag. 12 bollettino)

 

La Parrocchia e le prime strutture oratoriali

Per inquadrare la storia più recente della attuale parrocchia di S. Andrea è importante ricordare che a metà degli anni ’50 Sant’Andrea era una frazioncina di 400 abitanti. C'era Ca' De Bosio e l’area che va dalla chiesa vecchia verso Bovezzo, che allora si chiamava Artignago.

La Parrocchia era la Pieve (la chiesa parrocchiale di S. Antonino) con una giurisdizione ecclesiale molto ampia, che andava all'incirca da Cogozzo alla Stocchetta, comprendendo le parrocchie di S.Vigilio, di Collebeato, di Bovezzo e della Stocchetta stessa, nonché gli oratori di S. Rocco, di S. Giulia di Costorio e di S. Andrea. I sacerdoti che vi operavano come curati, rappresentavano a tutti gli effetti la Pieve.

Questo estesissimo territorio, comunque, si andò smembrando fin dal 1400 con la formazione di parrocchie autonome a Villa Carcina, Collebeato ecc. Bovezzo si staccò nel 1480 e nel sec. XVII tentarono di rendersi indipendenti Costorio, S. Andrea e la chiesa della Stocchetta.

Bisognerà però arrivare al 1860 perché la Chiesa della Stocchetta diventi, per prima, parrocchia e al 1962 perché lo diventi quella di S. Andrea. Il boom edilizio di Concesio e di S. Andrea si avrà infatti solo dal 1963 in poi.

Per la precisione, la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo venne istituita nel 1961, ma ufficialmente riconosciuta tale con apposito decreto, nel 1962.

Il primo parroco di Sant’Andrea è stato Don Marco Belleri, che giunse a Concesio nel 1955 in qualità di curato della Pieve e che vi restò per 36 anni contribuendo in maniera fondamentale alla nascita della nuova parrocchia e alla realizzazione delle prime strutture oratoriali che tuttora esistono.

L'attività di sviluppo dell'oratorio proseguì intensamente per tutti gli anni ’60 grazie alla disponibilità di un gruppo di famiglie, in collaborazione con il primo curato Don Franco Cavalli.

 
Estratto dell’intervista a
Don Marco Belleri dal bollettino
parrocchiale del 17.06.2000

Io sono arrivato a Concesio nel giugno del 1955 […] i1 Vescovo mi aveva detto: "E' una frazione che deve avere uno sviluppo e tu devi prepararla per farla diventare Parrocchia". Ho fatto 5 anni a S.Andrea, però come curato della Pieve, cioè rappresentavo la Pieve a S.Andrea […] e ci sono rimasto per 36 anni.

Visto che la popolazione lentamente cresceva, ho preparato tutto quello che serviva per la creazione della parrocchia, aiutato molto dal povero don Bosio che era parroco alla Pieve. Lui è stato molto contento di questo lavoro: io avevo il "Galletto" andavo su e giù dalla Pieve a S.Andrea. Allora si celebravamo una sola Messa a S.Andrea perché si celebrava e predicava alla Pieve.

Approfondimenti a pag 15 bollettino

Per costituire la frazione come Parrocchia bisognava delimitare i confini e fare alcune pratiche. Occorreva depositare in Curia una certa cifra (1.700.000 lire) cifra che allora era impossibile mettere insieme. Per cui sono andato da alcune persone che mi hanno aiutato e ho fatto questo deposito in Curia.

Per ricordare l'erezione della Parrocchia ho istituito la festa delle 40 ore, tre giorni di preghiera e di adorazione eucaristica, all'inizio dell'attività parrocchiale, la terza domenica di settembre.

Abbiamo poi cercato di realizzare le strutture. Io ho lavorato tanto per costruire un momentino il campo sportivo ed era nella stessa posizione dove è adesso, dove prima c'era un vigneto. La ditta "Salvi Strade" la domenica mi prestava gratuitamente le macchine, le ruspe e così abbiamo levato tutto e fatto il campo come è adesso, lasciando la collinetta perché ci fosse un po' di verde. Io davo da mangiare e da dormire a due operai, uno era di Castenedolo e l'altro era un trentino. Venivano a casa mia in una stanza con due lettini il sabato e la domenica a spianare e sterrare tutto per preparare il terreno. Allora la Chiesa era quella che era, ma bastava perché eravamo in pochi e la mia casa era quella che c'è ancora adesso. Dietro, dove abita il curato, c'era una stalla e un fienile, che era la parte rustica. Aggiustata e messa a posto abbiamo realizzato gli spazi che ci sono anche adesso. La casa era di proprietà della Parrocchia della Pieve e quando S.Andrea si è staccata, la Pieve gliel'ha ceduta. Quindi ho fatto la casa del curato e il barettino, poi abbiamo fatto il campo da tennis, gli spogliatoi, come sono ancora adesso, il campo di bocce e l'ACLI. Abbiamo lavorato, costruito, fatto, mi hanno aiutato molto, come imprenditori, i Fiorini di Campagnola.

La prima comunità parrocchiale di Sant'Andrea

 


Foto d'epoca: Via Camerate con il vecchio muro

 

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le prime case e i primi nuovi abitanti sono venuti dopo il 1965, perché dalla Chiesa vecchia alla Levata c'era una casa sola, che era quella dei Marconi, in cima alla Levata. Lì risultava tra l'altro come confine sotto la Parrocchia della Stocchetta, perché fatti i nuovi confini della Parrocchia, il Parroco della Stocchetta non ha voluto cedere quella casa lì sotto la Parrocchia di S. Andrea. In seguito si sono rettificati i confini e da allora appartengono a S. Andrea, perché il confine arriva alla Garzetta che confina con Bovezzo e con la Stocchetta.

C'era quel gruppetto di Cadebosio e secondo il primo censimento che ho fatto io i parrocchiani erano circa 470. Perché non c'era niente erano tutti terreni; solo in seguito hanno cominciato a costruire.

La prima istituzione parrocchiale di Sant'Andrea


 

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Coi primi abitanti abbiamo cominciato mettendo in piedi l'Azione Cattolica cui io tenevo tanto aiutato molto dalla famosa Regina, che era una che lavorava tanto per l'Oratorio, il suo cognome era Tamagnini e abitava proprio a Ca' De Bosio. L'Azione Cattolica cominciava dalle Fiamme Bianche, Fiamme Verdi, Fiamme Rosse, dei bambini, salendo per le diverse età: gli Aspiranti ecc... l'Azione Cattolica maschile e femminile, uomini e donne. Facevamo riunioni tutte le settimane, separate.

La nuova Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea

L’antica chiesetta non riusciva ormai più a contenere i fedeli che la frequentavano. Nel 1988 si iniziava così la costruzione della nuova chiesa che veniva consacrata il 17 giugno del 1990 da mons. Bruno Foresti, vescovo di Brescia.

(chiesa nuova: approfondimenti)

 

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Poi ho visto che la Parrocchia cresceva e c'era necessità di una chiesa nuova. Io sono andato dal vescovo a 75 anni a dar le dimissioni e il vescovo mi ha detto no perché devi fare la chiesa nuova, o la fai tu o nessun altro, perché tu ormai da anni sei lì, conosci le famiglie e sai come affrontare questa spesa enorme. Abbiamo cominciato l'8 giugno 1988 e l'abbiamo consacrata il 17 giugno del 1990. Io ho trovato due tecnici di mia fiducia che hanno fatto quel progetto. Il vescovo approvò personalmente il progetto e veniva su quasi tutti i giorni per controllare i lavori. Ho poi avuto la fortuna di un amico che mi ha detto "quando cominci la Chiesa ti do 100 milioni" e ho venduto un pezzettino di terreno vicino alla chiesa vecchia. La chiesa alla fine è costata i miliardo e 520 milioni, pagata tutta in due anni. Il geom. Zaila mi ha aiutato tanto e non ha voluto niente. Nel progetto c'era anche la casa, quella che ha costruito poi don Rinaldo, senonchè a 77 anni io ho sentito che era meglio ritirarmi.

Ho passato 36 anni della mia vita, gli anni più belli, anni pieni d'entusiasmo. Quando penso a S.Andrea... io ci ho lasciato il cuore, è ancora là, sotto l'altare!

L'attuale comunità parrocchiale di Sant'Andrea

La comunità di Sant’Andrea è oggi formata da circa 1500 famiglie, per un totale di 4500 persone.

Si identificano tre nuclei geografici:

  • il nucleo storico formato dalle famiglie che abitano la zona di Via Ca’ De Bosio, Villaggio Padre Bevilacqua, Via Sant’Andrea. Rappresenta la memoria storica della comunità civile e religiosa. I suoi abitanti hanno partecipato attivamente alla costruzione delle strutture parrocchiali (oratorio, chiesa,associazioni) e costituiscono oggi la parte più anziana della comunità. I giovani di questi nuclei familiari, non hanno trovato facilmente spazi abitativi adiacenti per poter restare,una volta sposati, inseriti nella comunità.
  • Nucleo di recente insediamento rappresentato dalla famiglie venute ad abitare a Sant’Andrea tra gli anni 80 e il 2000 e che mantengono spesso un forte legame con la comunità religiosa e civile di provenienza, ma che tendono ad integrarsi progressivamente con il nucleo storico e con le tradizioni locali in ragione delle aggregazioni favorite dal ciclo scolastico e catechistico dei figli.
  • Nucleo di recentissimo insediamento per il quale si assisterà ad un graduale e lento processo di aggregazione.
 
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