Tornando indietro nel tempo, come si viveva nel 1955/60 ? |
Estratto dell’intervista a
Don Marco Belleri dal bollettino
parrocchiale del 17.06.2000
Io ero curato alla Pieve e don Bosio mi utilizzava molto per la predicazione. Dicevo una Messa al giorno a Sant’Andrea, solo una anche la domenica, mentre alla Pieve facevo dottrina e predicavo e gli abitanti di Sant’Andrea andavano tutti alla Pieve.
Alcuni lavoravano negli stabilimenti di Lumezzane, altri a Gardone, qualcuno veniva in città, ma a Concesio non c'era niente, c'erano solo contadini. La zona del Villaggio era degli Olivari e in parte del beneficio della Pieve ed era un pescheto meraviglioso. La gente però sia a Messa che a dottrina andava tutta alla Pieve. Io mi ricordo che con il mio galletto prendevo su 2 o 3 ragazzini e li portavo alla Pieve per il catechismo, perché facevamo tutto là.
Poi, eretta la Parrocchia, ho cominciato a dirne due di Messe, poi tre - non ho mai tralasciato la dottrina, un momento di catechesi per tutti. Don Bosio mi ha aiutato tanto e lui era contento di quello che facevo. Io avevo un modo di veder le cose un po' "spinto" e la Parrocchia cresceva con le belle processioni, tutte le nostre attività.
Nella casa in Campagnola c'era un Oratorio femminile tenuto dalle suore Poverelle, dove stavano anche degli anziani. L'Oratorio di Sant’Andrea invece era quello maschile. Nello stanzone in Campagnola facevamo le commedie: avevo messo in piedi una compagnia mista e le commedie venivano ripetute anche due o tre volte. |